Il paesaggio e la veduta

DA PIETRO DA CORTONA A CANALETTO 

Progetto di Mostra

La pittura di paesaggio e la veduta hanno caratterizzato la produzione artistica nel XVII e nel XVIII secolo, superando i limiti della cosiddetta pittura di genere e annoverando tra i protagonisti alcuni dei maggiori maestri del tempo con notevoli risultati di qualità ed espressività. Uno dei maggiori musei di Roma, la Galleria Nazionale di Arte Antica a Palazzo Barberini, conserva un gruppo di opere e alcuni capolavori di artisti italiani e fiamminghi, che rappresentano in modo significativo questo capitolo della storia dell’arte.

Con l’apporto di alcuni prestiti della Galleria Borghese e della Galleria Corsini, questo nucleo di opere è il cuore di una importante mostra, ideata e curata da Anna Lo Bianco, direttrice della Galleria di Palazzo Barberini. Con circa 50 dipinti, il percorso espositivo tratteggia la storia della pittura di paesaggio – nata a Roma come genere autonomo alla fine del ‘500 – e delinea l’evoluzione delle diverse tipologie.

Nel ‘600 si assiste alla nascita di una pittura di paesaggio ideale e classicista, che si sviluppa parallelamente ad una rappresentazione più realista e naturale. La rappresentazione del vero portata ad altissimi livelli espressivi dai pittori dell’Europa del Nord condurrà a fine secolo alla nascita della Veduta. Non mancano esempi di capricci architettonici e di dipinti di genere, in una mostra articolata in 4 sezioni, che intende offrire ai visitatori una ampia panoramica degli artisti italiani e stranieri che operarono prevalentemente a Roma e a Venezia nei due secoli.

La prima sezione è dedicata al paesaggio classico: si apre con due bellissimi tondi di Francesco Albani e comprende un’opera di Claude Lorrain.

La seconda sezione è dedicata al paesaggio con scene di vita quotidiana: un genere particolarmente frequentato da pittori come Cerquozzi, Drochsloot, Miel, Lingelbach, Wouverman, Teniers, Berchem e Griffier.

La terza sezione è dedicata al paesaggio pittoresco e di rovine, dove prevale una rappresentazione emotiva della natura, che anticipa il gusto romantico di pieno Ottocento e dove si riconosce la passione settecentesca per un genere nato in seguito ad epocali scoperte archeologiche. La sezione si apre con opere di scuola del Garofalo e di Brueghel il Vecchio e si chiude con i capricci di Pannini e Guardi, comprendendo vari pittori del nord come Gaspar Dughet,  Huber Robert, De La Croix  e Charles Louis Clerisseau, oltre ad artisti italiani come Tassi, De Marchis e Fidanza.

E infine la “veduta” ovvero un’immagine razionale e obiettiva del reale che consente di ricostruire brani di città e paesi così come apparivano ai viaggiatori del Grand Tour. Un genere pittorico che nella quarta sezione ha come protagonisti alcuni grandi maestri come Pietro da Cortona, Paul Brill, Gaspar Van Wittel, Giovanni Pannini, Francesco Guardi e Canaletto.

Paesaggio classico

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Paesaggio pittoresco e di rovine

Paesaggio e vita quotidiana

Vedute